La paghetta
I ragazzi usano sempre di più “la paghetta” per pagarsi le uscite con gli amici, per comprarsi un paio di scarpe alla moda o un nuovo smartphone. Che sia regolare, in occasione delle feste, del compleanno, o come ricompensa per aver dato una mano in casa, è il primo contatto che i ragazzi hanno con i soldi. Le domande che ci poniamo sul tema “figli e denaro” sono tante: È meglio dare una paghetta regolare o dargli dei soldi una tantum? Quanto si deve dare? A che età? In che modo?
Gli psicologi hanno studiato la questione e hanno capito che la paghetta ha un importante valore educativo. Laurence Peltier, psicologa, spiega che la paghetta permette di:
scoprire se stessi;
sviluppare autonomia e fiducia in se stessi;
avere più consapevolezza del valore delle cose;
Dare una paghetta ai ragazzi li aiuta a crescere perché permette di sentirsi un po' più liberi e imparare a gestire i propri soldi.
Sono Federico Contini e oggi vi dirò cosa penso della paghetta settimanale. Secondo me la paghetta non va data per lavori come riordinare la camera o aiutare la mamma o il papà, perché quello è un dovere o è il fatto di voler aiutare una persona.
Invece la paghetta va data quando qualcuno fa un qualcosa di difficile come: tagliare l' erba del prato, pulire tutta la casa. Oltretutto voglio anche dire che trovo esagerato dare 30 euro al mese a un ragazzo soprattutto se si hanno tre/quattro figli. Inoltre, la paghetta va data solo a partire da una certa età e piano piano diminuire la paghetta fino a farla diventare nulla per poi riprendere alle superiori per quando il ragazzo vorrà uscire con i suoi amici o per quando vorrà fare colazione al bar prima della scuola.
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