LA RAGAZZA LUPO: CAPITOLO 2
Cari lettori, con la ripresa della
scuola ricomincerà ad uscire la continuazione del racconto fantasy LA RAGAZZA
LUPO, speriamo che vi piaccia.
Ma dove eravamo rimasti?
Giusy, la ragazza per metà lupo, ha
conosciuto Francesco un giovane ragazzo con cui fa amicizia. Ma i genitori di
lei lo scoprono e sono tutt'altro che felici. Così la puniscono e non la fanno
andare alla festa a cui era stata invitata da Francesco....
LA RAGAZZA LUPO: CAPITOLO 2
Quando mio padre se ne andò chiesi
con tono scocciato al mio fratellino cosa volesse fare. Lui mi rispose
sorprendendomi: - non preoccuparti, tu vai, ti chiamo io quando stanno per
arrivare.- Lo ringraziai e gli dissi che ci saremmo visti dopo.
Una volta che arrivai alla sorgente
c’era Francesco ad aspettarmi, chiacchierammo per una mezz’ora. Poi lui mi
chiese se mi andasse di venire alla festa di Capodanno. Io gli risposi di sì,
mille volte sì. Lo salutai contenta: -ciao, a presto!!!-
Quando arrivai alla tana con
l’umore alle stelle ringraziai ancora una volta il mio fratellino, ma papà era
dietro di lui. Mio padre sempre più scocciato mi ricordò che mi aveva già detto
di non andare. -Perché puzzi ancora di umano?- Io risposi che avevo incontrato
di nuovo Francesco. -Ma papà!- -Niente papà e questa sera dormirai nella
pozzanghera!-
La notte della vigilia di
Capodanno…
Quando tutti dormivano io
sgattaiolai fuori, ma visto che vi era la luna piena non mi trasformai, vi
ricordo che io sono una sorta di licantropa al contrario: di solito di giorno
sono una ragazza, di notte un lupo, con la luna piena rimango ragazza, ma solo
fino a mezzanotte. Ma torniamo alla festa....
Una volta arrivata ballai con
lui che mi presentò anche tutta la sua famiglia. Mentre ero alla festa mi
accorsi che c’era un signore che mi stava osservando, con una cicatrice e la
camicia rossa...ad un tratto mi resi conto che era già mezzanotte, mentre
scappavo mi sbucò la coda. Il signore che mi fissava, che intanto avevo
scoperto chiamarsi Gennaro, mi aveva vista. Mi lanciò un coltello...ed io....mi
buttai in acqua. Ritornai alla grotta scuotendo il pelo per asciugarmi con i
miei genitori che mi aspettavano. Mio padre mi chiese dove fossi stata
dicendomi che puzzavo di umano. Mi disse anche che non dovevo stare con loro.
Io cercai conforto negli occhi di mia madre: -Mamma, aiutami tu!-. Lei si
rivelò dura: –Niente mamma!-
Papà, a quel punto mi diede un aut
aut: -preferisci stare con noi o con i puzzolenti umani?- .
Ero confusa e gli dissi che non
volevo essere niente, scappai in lacrime nel bosco.

bello
RispondiElimina