L' Ambulanza Nera che rapiva i Bambini
Si narra che negli anni '90, nel sud Italia girasse voce di un ambulanza nera che si aggirava per le vie dei paesi alla ricerca di bambini da rapire.Il via a questa leggenda sembrerebbe essere il ritrovamento di un bambino, trovato morto e senza occhi, nelle vicinanze del lago di Penne, in Abruzzo.
L’uomo cattivo, l’uomo nero, il vecchietto dal naso storto e la strega cattiva sono stati sostituiti dall’ambulanza nera.
I genitori, terrorizzati dalla storia di quest’ambulanza che si aggirava principalmente nei pressi delle scuole e delle fermate dei pulmini, iniziarono ad accompagnare ed a riprendere i propri figli ogni volta che dovevano andare da qualche parte e non si stancavano mai di ripetere: “Non parlare con gli sconosciuti, non accettare nulla da chi non conosci”.
La storia dell’ambulanza sconvolse grandi e piccini scatenando delle vere e proprie fobie: i bambini si rifiutavano di andare a scuola, in palestra o al cinema, i genitori ad ogni piccolo ritardo del loro adorato figlioletto chiamavano le forze dell’ordine, i cui centralini furono letteralmente presi d’assalto. Iniziarono anche a girare delle congetture su che fine facessero i bambini che venivano rapiti e la più diffusa era quella che venivano utilizzati per il traffico di organi. Potete immaginare il clima di terrore che si viveva in quei tempi e come venivano guardati gli operatori del soccorso ed i carabinieri. Sì, perché sull’ambulanza nera, sembra che ci fossero due infermieri e due finti carabinieri che, dopo aver individuato il bambino da rapire, lo invitavano a seguirli, a salire sull’ambulanza utilizzando delle scuse come: "I tuoi genitori hanno avuto un incidente", "Sali che ti accompagniamo da loro" e così via. Si racconta che furono rapiti molti bimbi, ma di queste storie non si è trovato alcun riscontro nella realtà ma la paura che i bambini venissero rapiti ha continuato ad agitare gli animi dei genitori per molto molto tempo.
Samuele Blosenco, 2B
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