24 ore disconnessi
I risultati: esperimento difficile ma utile
Sei studenti si sono scoraggiati quasi subito; il resto della classe, professori compresi, hanno portato a termine l'esperimento. «Abbiamo studiato più del solito, letto, dormito nel pomeriggio, siamo stati più tempo tra amici e familiari, abbiamo svolto con più attenzione le attività sportive», hanno raccontato. Non sono, però, mancate le difficoltà: «Per esempio, non abbiamo potuto contattare i nostri amici, in alcuni momenti ci siamo sentiti soli, abbiamo sentito la mancanza di un qualcosa a cui siamo abituati a tenere sempre in mano».
Secondo il sondaggio svolto dalla docente di inglese, responsabile del progetto, per il 51% dei giovani la mancanza di internet è sembrata difficile da sopportare, mentre il 90% l’ha invece ritenuta utile. «Molti hanno detto di essersi sentiti più rilassati . Questa sfida ha dimostrato che è possibile “disintossicarsi” dai dispositivi».
RIASSUMENDO, QUESTO PROGETTO HA PORTATO NUOVI CAMBIAMENTI:
Più studio, lettura e attività fisica: i ragazzi hanno riferito di essersi dedicati di più allo studio, alla lettura e allo sport.
Maggiore interazione: hanno trascorso più tempo con amici e familiari, riscoprendo l'importanza delle relazioni reali e non virtuali.Momenti di difficoltà: ci sono stati parecchi momenti di difficoltà e panico, non potendo comunicare con gli amici e la sensazione di isolamento derivante dalla mancanza del telefono.
COMMENTI PERSONALI:
Secondo me, questo progetto sarebbe molto utile per la nostra generazione. Noi, nativi digitali, siamo nati, appunto, con i telefoni in mano e questa cosa non è molto positiva, perché questo influisce sulla vita di tutti i giorni. Io sono consapevole di non poter fare a meno del mio cellulare, ma sono anche consapevole che non è colpa mia; non sono stata io a scegliere di avere un telefono, ma non posso negare che non mi dispiace averne uno tutto mio, perché mi rende indipendente e più sicura di me.
NURISSO VIOLA, 2°A
Commenti
Posta un commento