24 ore disconnessi

Due classi di seconda media della scuola Pieraccini di Firenze hanno aderito al progetto "E-Twinning" il cui scopo è quello di incoraggiare le scuole d'Europa a creare progetti collaborativi. Questa sfida, portata a termine dagli studenti di 12 e 13 anni, prevedeva di rimanere 24 ore senza connessione internet e qualsiasi tipo di dispositivo, sia a scuola, sia a casa.



I risultati: esperimento difficile ma utile 

Sei studenti si sono scoraggiati quasi subito; il resto della classe, professori compresi, hanno portato a termine l'esperimento. «Abbiamo studiato più del solito, letto, dormito nel pomeriggio, siamo stati più tempo tra amici e familiari, abbiamo svolto con più attenzione le attività sportive», hanno raccontato. Non sono, però, mancate le difficoltà: «Per esempio, non abbiamo potuto contattare i nostri amici, in alcuni momenti ci siamo sentiti soli, abbiamo sentito la mancanza di un qualcosa a cui siamo abituati a tenere sempre in mano». 

Secondo il sondaggio svolto dalla docente di inglese, responsabile del progetto, per il 51% dei giovani la mancanza di internet è sembrata difficile da sopportare, mentre il 90% l’ha invece ritenuta utile. «Molti hanno detto di essersi sentiti più rilassati . Questa sfida ha dimostrato che è possibile “disintossicarsi” dai dispositivi».

RIASSUMENDO, QUESTO PROGETTO HA PORTATO NUOVI CAMBIAMENTI:

Più studio, lettura e attività fisica: ragazzi hanno riferito di essersi dedicati di più  allo studio, alla lettura e allo sport.

Maggiore interazione: hanno trascorso più tempo con amici e familiari, riscoprendo l'importanza delle relazioni reali e non virtuali.

Momenti di difficoltà: ci sono stati parecchi momenti di difficoltà e panico, non potendo  comunicare con gli amici e la sensazione di isolamento derivante dalla mancanza del telefono.


COMMENTI PERSONALI:

Secondo me, questo progetto sarebbe molto utile per la nostra generazione. Noi, nativi digitali, siamo nati, appunto, con i telefoni in mano e questa cosa non è molto positiva, perché questo influisce sulla vita di tutti i giorni. Io sono consapevole di non poter fare a meno del mio cellulare, ma sono anche consapevole che non è colpa mia; non sono stata io a scegliere di avere un telefono, ma non posso negare che non mi dispiace averne  uno  tutto mio, perché mi rende indipendente e più sicura di me. 




                                                                                                                NURISSO VIOLA, 2°A

Commenti

Post popolari in questo blog

FLASHMOB PER LE DIVERSE ABILITA'

NATALE IN ROMANIA , GRECIA E CUBA!

pride 2024