Recensione del film "Un sacchetto di biglie"
UN SACCHETTO DI BIGLIE, di Christian Duguay, Francia, 2018

Joseph e Maurice sono due giovani fratelli ebrei che vivono in Francia la loro infanzia serenamente. Fino a quando tutto cambia. A scuola sono costretti a indossare segni distintivi sulla giacca della divisa, allora vengono esclusi e picchiati dai compagni, emarginati dagli amici che ora li guardano in modo diverso. La situazione si complica a tal punto che una sera il padre annuncia loro che dovranno partire in cerca di un luogo più sicuro. I bambini si mettono così in viaggio da soli verso la zona di occupazione italiana per sfuggire ai nazisti e raggiungere la cosiddetta "terra libera". In qualche modo riescono a evitare i controlli della polizia tedesca. Trovano un lavoro uno in un ristorante, l'altro invece vende giornali; quando Parigi viene finalmente liberata loro tornano dalla loro famiglia.
Un sacchetto di biglie è un film emozionante, che ti fa riflettere su quello che era il nazismo e sulla condizione degli Ebrei che erano perseguitati. Un ottimo film da far vedere il giorno della memoria.
Un film che ti rattrista nonostante abbia un lieto fine.

Mattia Montalbetti e Fabio Dattrino 2B
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